Museo degli Innocenti

Attualmente la struttura “architettonico – organizzativa” del Museo degli Innocenti è costituita da un insieme complesso e articolato di funzioni anche apparentemente lontane tra loro, in realtà unite dal sottile filorosso del tema dell’infanzia e della maternità. L’Istituto degli Innocenti è un corpo vivo e vitale che opera all’interno di una struttura architettonica che rap- presenta senza dubbio uno degli esempi più mirabili dell’architettura del Rinascimento, quantunque abbia subito nei secoli una serie di controverse trasformazioni. Un corpo vivo e vitale che opera da quasi sei secoli avendo come punto di riferimento i bambini e le bambine. La filosofia di fondo del progetto rappresenta anche una scommessa: quella di far convivere, all’interno della stessa struttura architettonica, sia i percorsi muse- ali che la sua vita quotidiana. Il progetto tende a mettere in evidenza e, tutt’al più, disvelare, portare alla luce, accentuare tutto ciò che è, ad oggi, nascosto e soprattutto che è rimasto nascosto, per secoli, nei confronti della città. Nel frattempo, i bambini e le bambine, le mamme, gli operatori, gli addetti, continueranno a vivere, operare e giocare nella struttura stessa incrociandosi, sfiorandosi e sovrapponendosi con i turisti e i visitatori. Un difetto macchia però le qualità generali di questa struttura, e questo segno si è allargato dal momento in cui, negli ultimi decenni, è aumentata la sensibilità generale verso il tema dell’accessibilità: questa struttura, per sua natura aperta e disponibile, non è accessibile facilmente alle persone che, a vari livelli e gradi, sono portatori di disabilità varie. Questo fatto è dovuto ad una ragione oggettiva: la presenza del “podium” sul quale sorge la struttura, se rende ancora più affascinante, con la famosa scalinata, la presenza del porticato leggero ed elegante che ne fa una delle più belle piazze del mondo, contemporaneamente realizza l’oggettiva impossibilità di accedere alla strut- tura, rendendola inaccessibile ai deboli. Obiettivo principale del pro- getto è rimuovere questa macchia con un gesto unitario e deciso: l’invenzione di un nuovo accesso per tutti, gestanti, anziani, genitori con carrozzine, disabili che, direttamente dalla piazza, possano facilmente accedere a tutti i luoghi della strut- tura. Questa determinazione e la volontà di lasciare il più possibile inalterata l’immagine del complesso monumentale ci ha portato alla scelta di realizzare l’accesso principale al MUDI dalla porta del Cortile delle donne.

04

03

05

02

06

01

 

anno 2010

con: Ipostudio architetti, Eugenio Vassallo, Cristiana Morigi Govi, Favero e Milan Ingegneria spa, Consilium, Silvia Scarponi