Muro della memoria, Monastero di Santa Gemma

Il progetto di un tema così insolito è molto intrigante ed appassionante per un architetto, sia per il rispetto della committenza che per il valore simbolico che rappresenta un’architettura di questo genere.
Il muro della memoria nasce dal desiderio delle monache di clausura di S. Gemma di avere uno spazio dove poter ricordare e pregare le sorelle scomparse, attraverso un percorso che nel progetto viene rappresentato attraverso il linguaggio tettonico del muro.
Muro di Travertino di Rapolano, che pensato come una “chiocciola razionalista”, si dipana regolare dall’ingresso alla fine del percorso a segnare in pianta ed in alzato il segno della memoria, dove la verticalità della pietra rappresenta il confronto tra il passato ed il presente.

Il confronto si conclude alla fine del percorso in uno spazio quadrato, “Sancta Sanctorum”, con al centro un cipresso, albero di proporzioni adatte ad un culminare verso il cielo del percorso di preghiera.
Il luogo dove è ubicato il muro, è già di per sé il “Genius Loci” che rappresenta la vita del Monastero di S. Gemma, luogo dove vicino è ubicato l’orto, dove le suore lavorano la terra e raccolgono quello che hanno seminato, luogo dove vicino è ubicato il chiostro, dove le monache passeggiano, leggono e pregano.
Il progetto è un omaggio alle suore, che con la loro dedizione cristiana hanno dedicato con serenità e felicità la loro vita al prossimo.

Anno di Realizzazione: 2007

 

Restauro e allestimento della chiesa di San Giovanni Battista
2004 – 2009

La chiesa di San Giovanni Battista si trova a Firenzuola, un piccolo centro montano in provincia di Firenze. L’edificio sacro è stato inaugurato nel 1966 e fu frutto della collaborazione tra Carlo Scarpa e Edoardo Detti. L’ideazione di un intervento di adeguamento funzionale alle moderne esigenze liturgiche di un edificio di noto valore architettonico e testimoniale ha determinato la necessità di un percorso progettuale leggero, in un certo qual modo sottotono, capace di armonizzarsi con il contesto e di costituirne la logica evoluzione temporale. Il progetto ha interessato il restauro e l’allestimento del presbiterio nell’intento di armonizzare le istanze della committenza e le necessità imprescindibili di valorizzazione e rispetto di un’architettura così significativa e importante.

L’intervento si è articolato su due distinti piani di lavoro: la disposizione dell’altare e della mensa nella posizione del progetto originario, con l’obiettivo di riproporre la prima idea di Scarpa e la realizzazione di un nuovo altare nell’area presbiteriale per adat

tarsi alle attuali esigenze espresse dalla committenza, unita al disegno di nuovi arredi (ambone, se- dia del presidente, stalli del coro). Gli interventi si sono sviluppati e articolati in linea con le preesistenze, conformandosi ad esse per materiali, finiture e soluzioni formali. L’utilizzo di piatti di ferro bruniti ha legato il tutto in un unico insieme coerente che si è posto in dialogo e continuità con l’altare di Scarpa.

 

Casa di accoglienza – Monastero di Santa Gemma

La nuova casa d’accoglienza per i pellegrini si trova a Lucca nel quartiere dell’Arancio, all’interno del Monastero di S.Gemma Galgani, poco distante dalla cinta muraria del centro storico.
L’edificio è nato in sostituzione dei fabbricati preesistenti sorti spontaneamente negli anni cinquanta senza un progetto complessivo e posti all’interno della proprietà del convento; il complesso è stato progettato per poter offrire un luogo di soggiorno e preghiera ai fedeli, nell’attesa di accedere al Santuario vero e proprio.
La forma del fabbricato ripropone il tema del percorso di purificazione, il cammino verso una meta sacra. Un chiostro circonda l’edificio che si snoda attorno al giardino interno fino a culminare nel corpo centrale, dove si trova la cappella. Il percorso immaginario e fisico del portico, guida il pellegrino dalle stanze per il riposo poste a sud, fino al luogo della preghiera che si erge al centro, alto, a dominare l’intero complesso. La cappella, inserita nel gioco serrato dei rapporti volumetrici fra pieni e vuoti, raggiunge il suo compimento in sommità, dove la scritta “Chi veramente ama volentieri soffre – S.Gemma 20 luglio 1900”, completa il valore espressivo e funzionale del fabbricato.
Le aperture sono volutamente poche, studiate, ciascuna per consentire vedute di sprazzi di esterni, per celare ai pellegrini l’interno del monastero e tutelare la clausura delle monache.
I materiali scelti stabiliscono un rapporto cromatico e materico con quelli del Santuario, ma se ne distaccano per il diverso trattamento. L’edificio nuovo è così riconoscibile sia nella sua individualità che nel suo legame con le preesistenze. Il rame naturale della copertura richiama il rame ossidato della cupola; l’intonaco a grana grossa richiama l’intonaco liscio delle pareti del santuario; il colore tabacco spicca contro la grande mole crema del monastero. Gli infissi sono in ferro, verniciati come l’intonaco, e tutti i soffitti sono rifiniti con controsoffitti in legno di acero.
L’edificio, come confine tra ciò che è pubblico e ciò che è privato e clausura, ha due ingressi: uno, a cui si accede direttamente da via di Tiglio, per i pellegrini, ed uno, sul retro, che mette in comunicazione diretta il nuovo complesso con il giardino privato delle monache.
Dall’esterno, l’edificio protegge la propria interiorità attraverso un muro continuo che termina piegandosi nella copertura di rame.

Anno di Realizzazione: 2005

Nuovo chiostro – Monastero di Santa Gemma

Il chiostro si trova all’interno dei giardini e degli orti di un monastero di clausura a Lucca.

La costruzione del portico, prevista in aderenza al muro esistente, è necessaria per garantire alle suore l’indipendenza visiva dalle costruzioni circostanti e per le attività che saranno così possibili all’interno del chiostro. Il progetto è nato nella lettura dell’architettura del muro, per segnare con grandi archi il limite del nuovo intervento.

Il mattone a faccia vista, del tipo fatto a mano, è il materiale usato per la struttura portante; la copertura è in legno di castagno asciato e sbucciato, con interposte mezzane in cotto.

Anno di Realizzazione: 1997

 

Nuovo cimitero comunale

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titolo progetto: Nuovo cimitero comunale

luogo: Porcari (Lucca)

committente: Comune di Porcari

data: 1986-1989

con: Lamberto Molteni, Mauro Molteni, Andrea Perelli